Il Fisco "favorisce" le auto e "penalizza" gli immobili in modo illogico
di Giuseppe Rebecca
EUTEKNE.INFO - Il quotidiano del Commercialista, 10 luglio 2012
Caro Direttore,
il Fisco italiano manifesta da sempre un atteggiamento di favore per le auto, in contrapposizione con un ingiustificato atteggiamento repressivo verso gli immobili.
Ciò sia per chi utilizza il bene (l'auto è tassata decisamente meno, in proporzione, rispetto alla casa), sia per chi costruisce tali beni, e quindi costruttori di auto e costruttori di case.
Vediamo il trattamento per i costruttori/venditori. Un'auto finita, pronta per la vendita, non paga alcuna tassa; una casa, pronta per la vendita, paga invece l'IMU. In realtà, pareva che, col Decreto "crescita e sviluppo", questa IMU sarebbe stata tolta, ma la norma definitiva non ha poi previsto tale esclusione; esigenze di copertura, si è detto, come se un'impostazione irrazionale avesse bisogno di una ragione, per essere eliminata.
Un'auto non venduta entro 5 anni non comporta alcun effetto sull'IVA; per gli immobili, fino al DL 83/2012, sì. Si perdeva l'IVA dedotta, e ciò senza alcuna ragione logica.
Un'auto usata è intestata alla concessionaria senza tasse di trasferimento; perché un immobile, se acquistato da un'impresa di costruzioni, immobile da demolire o meno, deve pagare la tassa di trasferimento? C'è forse una logica in tutto ciò?