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Monti e l'occasione persa per l'Italia

di Giuseppe Rebecca
portale Lettera43.it, 7 Gennaio 2012

Dal 16 novembre 2011 in Italia c'è il governo Monti. Governo di tecnici presieduto da un economista di fama internazionale. Tutti avevano grande fiducia, gli italiani, i partiti (che gliela hanno confermata), gli Stati esteri. Lo spread tra il tasso decennale dei Bund tedeschi e i Btp italiani era subito sceso. Mario Monti aveva l'Italia in mano, poteva fare quello che voleva. Ha invece sprecato questa opportunità, che mai più si ripresenterà.

PATRIMONIALE SCOMPARSA. C'era urgenza di un intervento, tra cui i più avvertiti erano una equità nei compensi della casta e l'adozione di una patrimoniale, cosa da molti condivisa, con un'unica voce contraria, Silvio Berlusconi. Se Monti avesse subito adottato anche questi due provvedimenti, il parlamento non se la sarebbe certo sentita di non approvare, pena la perdita di ogni credibilità, interna e internazionale. E invece il governo ha tentennato, ha tralasciato di intervenire sulle indennità dei politici, sulla casta (pur se manovra complessivamente di poco conto, sarebbe stata certamente di grande effetto), e se la prende soltanto con la massa.

PENSIONATI NEL MIRINO. Per i pensionati, prima li tartassa, invero forse a malincuore, da 936 euro in su, con l'esclusione dell'adeguamento all'inflazione, per poi prevedere un importo più alto di 1.400. Una doppia brutta figura. In ogni caso la manovra di Monti è del tutto recessiva, e affosserà ancora più l'Italia. Pensioni più basse, tasse più alte, spese uguali o quasi. Così son bravi tutti.

PREVISIONI NERE. E cosa ne sarà del 2012? Il Pil non potrà che scendere, altro che aumentare. I consumi necessariamente scenderanno, e con l'aumento dell'Iva di due punti già fissato per l'autunno 2012, caleranno ancor più. Già lo spread, con il suo forte aumento, ci dice come i mercati hanno giudicato i suoi interventi: quasi neutri. Non si cura l'evasione con la tracciabilità dei pensionati; gli strumenti ci sono già, e anche decisamente troppi. Più spiati di così! Basta applicare le norme, e magari non avere certi riguardi per talune istituzioni religiose.

LOTTA AGLI SPRECHI. Invece di pensare solo alle entrate, il governo dovrebbe fare quello che nessun esecutivo precedente ha mai fatto: ridurre le spese e gli sprechi, cominciando dalle istituzioni romane per poi estendere gli interventi nelle province, in tutta Italia. I provvedimenti del governo Monti sono come il nodo scorsoio, ci travolgeranno.

LA PROFEZIA DI ZANZOTTO. Non arriviamo al pessimismo di Andrea Zanzotto, poeta veneto che recentemente ci ha lasciato, con il suo li progresso scorsoio, ma l'effetto è esattamente lo stesso. Ci fa piacere ricordare anche un'altra forte espressione del poeta. L'Italia «è un Paese dominato da una volgarità fatua e rissosa, inserito senza troppa coerenza e convinzione tra un'Europa invecchiante e le esplosioni demografiche vicine. Come dire che siamo sospesi tra un mare di catarro e un mare dì sperma...». Immagine audace e visivamente fors'anche artistica; speriamo non sìa così. Monti, per favore, pensi dì più agli italiani, e non a restare in carica fino al 2013 e al consenso dei partiti. Così fanno solo i politici, e lei ancora non lo è.

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