Vicenza, Domenica 22 Dicembre 2024

Reddito delle società: esente. Nuovo miraggio o realtà prossima ventura?

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di Giuseppe Rebecca
Il Commercialista Veneto, N. 141 maggio-giugno 2001

O’Neill, Ministro del Tesoro U.S.A., vorrebbe provarci. Forse altri seguiranno. Si tratta di abolire le imposte a carico delle imprese. Non è una provocazione, come a prima vista potrebbe anche sembrare. E’ una scelta, assai ardita, di politica fiscale per lo sviluppo. Vediamo il caso applicato all’Italia, limitatamente al reddito delle società di capitali, ipotesi che maggiormente si presta a delle sperimentazioni. L’IRPEG, imposta sul reddito delle persone giuridiche, può essere considerata, con una interpretazione invero un po’ lata, come una specie di ritenuta di acconto. Le società di capitali non consumano infatti il reddito, non lo spendono, ma o lo conservano, investendolo, o lo distribuiscono. Di norma, una parte viene conservata e una parte viene distribuita. E’ proprio nella distribuzione al socio persona fisica che si realizza la conclusione del ciclo. Il socio persona fisica paga le sue imposte sui dividendi percepiti (di norma detraendosi il credito di imposta relativo) e utilizza, consumandolo o investendolo, il reddito stesso come più gli aggrada. Ove il socio, invece, fosse altra società di capitali, si sarebbe pur sempre nella fase della “sospensione” dell’utile. L’IRPEG costituisce, oggi, una specie di ritenuta di acconto pagata sul reddito realizzato dalla società di capitali. Quando poi c’è la distribuzione ai soci, ecco che il suo incasso viene tassato in capo al percettore con il riconoscimento del relativo credito di imposta. Se il percettore è una persona fisica, abbiamo, come già detto, la conclusione del ciclo. Già il regime del credito di imposta è stato oggetto, nel tempo, di minuziosa regolamentazione, passata da una impostazione del tutto semplicistica (che tra l’altro consentiva vantaggi enormi; si pensi ai redditi esenti o alle imprese agrarie i cui soci si sono trovati, per molti anni, con un credito di imposta riconosciuto su redditi che di imposta nulla o quasi avevano pagato) ad una regolamentazione più fine, per arrivare ad un regime quasi perfetto, i canestri. (...)

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