Vicenza, Sabato 27 Aprile 2024

Soluzioni 2012 - Terreni

terreni2012SIRO ROMAGNOLI, EMANUELE RE, GIUSEPPE REBECCA
Il Sole 24 Ore, 2012 - pp. 490

Il libro affronta le problematiche legate alla fiscalità dei terreni edificabili e non edificabili, in capo alle persone fisiche, in particolare:
- la nozione di area fabbricabile;
- l'efficacia retroattiva della definizione fiscale di area fabbricabile;
- aspetti fiscali legati al possesso dei terreni;
- trasferimento dei terreni;
- altre operazioni: precostituzione di condominio, permuta di terreni edificabili con opere, cessione di cubatura, costituzione di diritto di superficie e costruzione.

Nella nuova edizione sono oggetto di approfondimento la parte dedicata alle imprese, la giurisprudenza, l'aspetto vendita immobile da demolire o in piano di recupero, i piani di recupero in generale, le agevolazioni in agricoltura e il fotovoltaico. Con Cd-Rom.

 

(dalla presentazione di Mario Boidi - Presidente Nazionale ANTI) -  "Il libro dei colleghi Giuseppe Rebecca di Vicenza e Maurizio Zanni di Padova è quanto mai attuale. Esce infatti in un momento in cui il tema delle perdite fiscali va assumendo particolare rilevanza, e ciò non solo perché, a causa della crisi economico-finanziaria, è aumentato considerevolmente il numero delle imprese in perdita, ma anche, e soprattutto, perché, con la riforma normativa recata dalla Manovra correttiva 2011, è stata modificata in maniera profonda la disciplina del riporto delle perdite in ambito IRES, da un lato eliminando il tradizionale vincolo temporale del quinquennio, dall’altro introducendo una nuova limitazione di natura quantitativa alla utilizzabilità delle perdite pregresse. Alle nuove regole sul riporto vanno poi aggiunte le disposizioni, anch’esse di recente introduzione, che prendono specificamente in considerazione il fenomeno delle perdite sistematiche quale indice di antieconomicità e possibile sintomo di evasione fiscale, imponendo all’Amministrazione Finanziaria di monitorare costantemente le imprese con perdite fiscali reiterate e stabilendo, altresì, che la dichiarazione di perdite per tre anni consecutivi consente di qualificare una società come “di comodo”.

In siffatto contesto, il volume costituisce un valido supporto teorico, oltre che un aiuto pratico, per quanti, dovendo affrontare le complesse problematiche legate all’utilizzo e al riporto delle perdite, si trovino in difficoltà a districarsi fra le varie leggi, decreti, circolari e risoluzioni che regolano la materia. Ogni singola disposizione normativa è analizzata dagli Autori in modo approfondito, ricorrendo anche a numerose esemplificazioni pratiche e a utili tabelle di sintesi che consentono al lettore di comprendere agevolmente la disciplina, spesso caratterizzata da una complessità non indifferente. Un’analisi completa, dunque, che mentre illustra la ratio delle scelte legislative si richiama di continuo all’applicazione pratica delle norme, attraverso l’esposizione della prassi ministeriale e degli orientamenti giurisprudenziali più significativi e dando ampio spazio all’interpretazione delle nuove regole per il riporto delle perdite dei soggetti IRES. L’analisi degli Autori mette bene in evidenza, fra l’altro, come la disciplina delle perdite fiscali sia stata modificata troppe volte negli ultimi anni e quasi sempre in senso limitativo per il contribuente, il che denota una certa diffidenza del legislatore nei confronti delle perdite; diffidenza che, però, appare talvolta ingiustificata e lascia adito al dubbio che dietro a tante restrizioni e vincoli all’impiego delle perdite si celi, in realtà, solamente l’esigenza di incrementare il gettito tributario. Si avverte invece la necessità di una generale semplificazione della suddetta disciplina e, soprattutto, di una sua revisione nel segno di una maggiore sistematicità e di una maggiore aderenza al principio di capacità contributiva. Sotto quest’ultimo profilo, è da salutare senz’altro con favore la recente soppressione del limite temporale di riporto in avanti delle perdite, anche se suscita più di qualche perplessità la scelta del legislatore di escludere da tale misura agevolativa i soggetti IRPEF. Inoltre, non è stata colta l’occasione della riforma normativa per introdurre, anche nel nostro ordinamento tributario, l’auspicato meccanismo del riporto all’indietro delle perdite (cosiddetto “loss carry-back”), presente, invece, in molti Paesi europei e la cui assenza in Italia penalizza non poco le nostre imprese rispetto ai concorrenti esteri. Agli Autori va quindi riconosciuto il merito di aver affrontato una tematica di attualità con un’analisi obiettiva e propositiva che correttamente dovrà trovare impulso per una modificazione legislativa che innovi nella materia, tenendo in considerazione quanto già realizzato nell’ambito della comunità europea per una disciplina auspicabilmente armonizzata.".

 

 

(dalla prefazione)

 Nei periodi di prolungata crisi economica, quale quello in corso, aumenta la probabilità per le imprese di conseguire sistematicamente risultati reddituali negativi. Secondo i dati diffusi con comunicato del 1° febbraio 2011 dal Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia, circa il 35 per cento delle società di capitali italiane ha dichiarato di avere realizzato, nell’anno d’imposta 2008, una perdita fiscale. In siffatto contesto gli operatori economici e i loro consulenti tributari si trovano sempre più spesso a dover affrontare e risolvere questioni che attengono alla disciplina fiscale delle perdite. Il presente volume, partendo proprio dalla constatazione della particolare rilevanza assunta, nell’attuale periodo di congiuntura economica negativa, dalla normativa sulle perdite fiscali, vuole essere una guida operativa, una sorta di manuale “di pronto impiego”, per gli operatori aziendali e i professionisti interessati a conoscere le norme di legge, le opinioni dottrinali, gli ultimi orientamenti giurisprudenziali nonché le interpretazioni fornite dall’Amministrazione Finanziaria in merito al regime di utilizzo delle perdite fiscali nel sistema delle imposte sui redditi. L’analisi dei singoli aspetti della materia è stata svolta essenzialmente con un approccio pratico, senza peraltro trascurare il necessario approfondimento teorico e cercando il giusto equilibrio fra sinteticità dell’esposizione e completezza del ragionamento. Questo libro sulle perdite fiscali non è dunque un’asettica ripetizione di norme legislative e circolari ministeriali, ma un’esposizione “ragionata” dell’argomento trattato. Oltre ad essere ricco di esemplificazioni numeriche che aiutano a comprendere le problematiche più complesse, il testo contiene anche molte tabelle di sintesi utili per una rapida consultazione della normativa. Esso è inoltre aggiornato con le più recenti novità in materia di perdite fiscali e, in particolare, con le disposizioni contenute: - nell’art. 24 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, che ha introdotto l’obbligo per l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza di assicurare, nell’ambito della programmazione dei controlli fiscali, una vigilanza sistematica sulle imprese che si dichiarano in perdita fiscale per più periodi d’imposta; - nell’art. 23, comma 9, del decreto legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito con modificazioni dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, che ha profondamente modificato il regime di riporto delle perdite delle società di capitali e degli enti commerciali, attraverso l’eliminazione del vincolo quinquennale e l’introduzione del nuovo limite quantitativo “di periodo” alla compensazione delle perdite, individuato nell’ottanta per cento del reddito imponibile; - nell’art. 2, commi da 36-decies a 36-duodecies, del decreto legge n. 13 agosto 2011, n. 138, convertito con modificazioni nella legge 14 settembre 2011, n. 148, che ha esteso la penalizzante disciplina delle società non operative alle società che presentano dichiarazioni in perdita per tre periodi d’imposta consecutivi. Il volume si articola in quattro parti. Nella prima parte viene analizzata la disciplina di base in materia di determinazione e utilizzo delle perdite fiscali. In particolare sono approfonditi gli aspetti più rilevanti dell’istituto del riporto: il vincolo temporale del quinquennio e le condizioni per il riporto illimitato valevoli per i soggetti IRPEF; il nuovo regime di compensazione previsto per i soggetti IRES diversi dagli enti non commerciali (oggetto di commento nella circolare dell’Agenzia delle Entrate 6 dicembre 2011, n. 53/E); i limiti quantitativi che trovano applicazione in presenza di proventi esenti, o di un regime di esenzione degli utili ovvero del reddito, oppure in caso di perdite di società in accomandita semplice eccedenti il capitale sociale; le limitazioni previste per le società di comodo e le società di investimento immobiliare quotate (SIIQ); le restrizioni di matrice antielusiva previste allo scopo di contrastare il fenomeno del cosiddetto “commercio di bare fiscali” . Si è poi ritenuto opportuno dedicare adeguata trattazione agli aspetti contabili legati alla riportabilità delle perdite fiscali, rivolgendo particolare attenzione agli effetti che le modifiche introdotte dal citato D.L. 98/2011 sono suscettibili di produrre sulla rappresentazione in bilancio della fiscalità differita attiva. La seconda parte del libro è dedicata, invece, alla gestione delle perdite fiscali nell’ambito delle operazioni straordinarie di fusione, scissione, trasformazione e liquidazione d’impresa. Il libro prosegue – e siamo così alla terza parte – con l’esame del trattamento delle perdite nell’ambito del regime opzionale di tassazione per trasparenza delle società di capitali e di quello del consolidato fiscale nazionale, con riferimento al quale il testo è aggiornato: - con il contenuto della circolare dell’Agenzia delle Entrate 9 marzo 2010 n. 9/E, che fornisce un importante contributo interpretativo in ordine alle modalità di riporto delle perdite nelle operazioni di fusione e scissione che coinvolgono società che partecipano ad un consolidato fiscale; - con le disposizioni – introdotte dal decreto legge n. 78/2010 – che, in caso di accertamento nei confronti della fiscal unit, prevedono la facoltà, per la consolidante, di richiedere all’Ufficio che siano scomputate dai maggiori imponibili accertati le perdite del consolidato non ancora utilizzate. La quarta e ultima parte è dedicata al tema, particolarmente attuale, dei controlli sulle imprese in perdita. Viene approfondita la delicata e assai controversa questione della decorrenza dei termini per l’accertamento delle perdite fiscali e dei relativi profili sanzionatori, per poi passare allo studio della normativa di contrasto al fenomeno delle impresa in perdita “sistemica” e, quindi, della nuova presunzione di non operatività legata alla reiterata dichiarazione di perdite. In ragione dei rapidi cambiamenti che l’ordinamento tributario va di questi tempi subendo, è opportuno precisare che la trattazione è aggiornata al 1° marzo 2012. Nella speranza che il presente volume possa costituire uno strumento utile per districarsi in una disciplina complessa e frastagliata come quella delle perdite fiscali, si invitano i lettori a segnalare all’indirizzo di posta elettronica Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. suggerimenti o eventuali imprecisioni, di cui si terrà conto nella prossima edizione dell’opera.

Vicenza, Montegrotto Terme, maggio 2012

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