Raccolta delle massime
RACCOLTA DELLE MASSIME in materia di omologa degli atti societari nel Triveneto
A cura della Commissione di Studio promossa dall'Associazione dei Dottori Commercialisti delle Tre Venezie. Quaderni de «Il Commercialista Veneto», 1998
(dalla presentazione di Giovanni Schiavon, Presidente della Sezione Promiscua presso il Tribunale di Treviso, Presidente della Commissione di Studio che ha curato il volume) «Da tempo i professionisti che più hanno modo di occuparsi della delicata materia delle c.d. omologhe degli atti societari (dottori commercialisti, ragionieri commercialisti e notai) avvertono un crescente disagio, derivante dalla quotidiana, marcata incertezza interpretativa da parte degli Uffici Giudiziari, pur nell'ambito del distretto della medesima Corte di Appello.
Infatti, mentre alcuni Tribunali prestano particolare attenzione alla specifica attività di omologa e propongono soluzioni ermeneutiche spesso improntate a grande rigore (anche se, talora, non del tutto giustificate), ma, comunque, frutto di un'attenta elaborazione giurisprudenziale, altri Uffici sovente svolgono le medesime incombenze di controllo con minor interesse sotto il profilo scientifico.
A creare questa situazione hanno contribuito in buona misura, per un verso, il fatto che, alla fin fine, il c.d. decreto di omologa si esaurisce in un provvedimento "a timbro" e, dunque, privo di effettiva motivazione che solitamente è di tipo stereotipato, nonché, per altro verso, il rilievo che le Corti di Appello hanno pochissime occasioni di pronunciarsi in materia, a causa dello scarso numero di reclami proposti dagli interessati in caso di rifiuto dell'omologa posto che quasi sempre appare molto più pratico e conveniente - per diverse comprensibili ragioni, soprattutto di celerità "adeguarsi" alle indicazioni fornite dal giudice relatore, ancorché scarsamente condivisibili.
In questo quadro di incertezza è sorta l'idea di proporre - a seguito di un preliminare incontro conoscitivo, svoltosi a Treviso, che ha visto la partecipazione di tutte le categorie professionali e degli Uffici Giudiziari del Triveneto - la costituzione di una commissione di studio con il precipuo compito di realizzare l'auspicata uniformità interpretativa in materia societaria attraverso la capillare elaborazione di una serie di "massime" scritte in modo organico e suddivise per materia.
La caratteristica peculiare dell'iniziativa (e in questo sta proprio la sua originale e principale funzione di utilità) consiste nel fatto che esse sono il frutto di ampie e, talvolta, sofferte ma approfondite discussioni tra i componenti la Commissione, ciascuno dei quali ha così potuto portare la propria preziosa esperienza "di categoria"; il risultato di questa eterogenea collaborazione è stato principalmente quello di consentire la proposizione di soluzioni interpretative suscettibili di conciliare, ad esempio, le problematiche fiscali (che sovente il Giudice ignora e di cui, comunque, raramente tiene conto nelle sue decisioni) con i possibili risvolti di tipo patologico (soprattutto per ciò che riguarda le conseguenze di talune interpretazioni "più lassiste'' nell'ottica fallimentaristica delle società), che, a loro volta, i professionisti talora trascurano di considerare. Il lavoro svolto dalla Commissione, dunque, altro non è che l'apporto contributivo di tutte le "categorie" professionali che si occupano della materia e sarà sicuramente un prezioso strumento operativo nell'ambito del triveneto (ma, ci auguriamo, anche fuori dal contesto regionale), soprattutto per il dichiarato impegno dei presenti all'iniziale assemblea generale degli "addetti ai lavori" di adeguarsi il più possibile alle "massime", considerate da tutti alla stregua di altrettante "vincolanti" proposte interpretative.
La nuova edizione del massimari o recepisce le richieste avanzate da alcuni rappresentanti delle categorie coinvolte in questo progetto sia di modificare l'interpretazione precedentemente assunta sulla base di nuove, autorevoli ed accoglibili risoluzioni giurisprudenziali sia di inserirne di inedite, inerenti problematiche che nella prima pubblicazione dello stesso non erano state prese in considerazione.
Quest'opera di revisione ed integrazione di quanto proposto nella originaria versione del medesimo massimario fa comprendere, ancor più, come la Commissione di studio, la quale redige tali interpretazioni, altro non è che un laboratorio ove vengono esaminate da diverse angolazioni, peculiari dei soggetti facenti parte la stessa Commissione, in quanto appartenenti a varie categorie professionali, le problematiche relative alle c.d. omologhe degli atti societari. Pertanto, l'utilità e la validità del presente lavoro dovrà trovare riscontro sotto due aspetti sostanziali:
I- l'uniforme applicazione delle interpretazioni proposte su tutto il territorio;
2- il costante aggiornamento delle stesse sulla base di specifiche indicazioni fornite in merito dagli operatori.»