Vicenza, Sabato 21 Dicembre 2024

>> Anno 2018

Usa: i debiti dei privati, prossimo disastro annunciato

di Giuseppe Rebecca
portale Lettera43.it, 16 marzo 2018

lettera43logo1

L’economia statunitense, 10 anni dopo la crisi dei subprime immobiliari che ha così pesantemente colpito tutto il mondo, come sta andando? È legittimo chiederselo, anche alla luce dei dati non tutti positivi. Ci riferiamo in particolare all’andamento dei debiti dei privati, già elevati e che sono ancora aumentati in modo strepitoso, in questi anni. D’accordo che i consumi corrono, negli Usa, ma anche i debiti hanno corso, e molto. Parliamo di 13.150 miliardi di dollari, nuovo record del debito privato così determinato dalla Federal Reserve di New York con riferimento al quarto trimestre 2017. Il debito è impressionante, supera il debito del 2008 di circa 470 miliardi ed è così suddiviso:

  •  9.330 miliardi costituiti da mutui;
  • 3.820 miliardi di prestiti al consumo.

Totale 13.150 miliardi di dollari. E i prestiti al consumo sono ovviamente caratterizzati da garanzie inferiori rispetto ai mutui, che già hanno creato un gran disastro. Per questi ultimi, le voci più rilevanti sono:

  • 1.380 miliardi come prestiti agli studenti;
  • 1.220 miliardi per l’acquisto di auto;
  • 830 miliardi per carte di credito.

Il tasso di deliquency delle carte di credito è in aumento, ed è arrivato al 7,6%. Le carte revolving, quelle che permettono di pagare gli acquisti a rate, hanno anche tassi di interesse molto alti. Queste carte sono utilizzate per tutti gli acquisti, ed anche, ed in aumento, per le spese mediche (la percentuale è del 17% del totale degli utilizzi). Ma se guardiamo al mondo intero, le cose non vanno meglio. Il debito globale (pubblico/privato) è aumentato in 10 anni di 70 mila miliardi di dollari. Ed è una cifra enorme, quasi incalcolabile. Si tenga conto che il Pil mondiale è di circa 77 mila miliardi e la capitalizzazione globale delle Borse è di circa 72 mila miliardi di dollari (fonte Il Sole 24 Ore, 12/4/17). Il debito pubblico mondiale al 2017 era pari a 215 mila miliardi, di cui appunto un terzo aumentato negli ultimi 10 anni. La situazione globale diventa quindi sempre più a rischio, e ciò è in parte dovuto anche agli stimoli anticiclici (automatici o discrezionali) che avevano l’obiettivo di stabilizzare l’economia. Più di qualcuno si domanda se non ci siano già i segni per una nuova crisi finanziaria globale. E più tardi questa arriverà, tanto maggiore sarà la sua virulenza.

Stampa