Redditi Commercialisti: trend decrescente
di Sara Santacatterina
Il Commercialista Veneto, N. 234 - Novembre / Dicembre 2016
Le statistiche annuali prodotte dalla Fondazione Nazionale dei Commercialisti e dalla Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Dottori Commercialisti evidenziano un trend ancora negativo nei redditi dei Dottori Commercialisti, sia in termini nominali che in termini reali.
Provocata dallo scoppio della crisi del 2008, la tendenza al ribasso dei redditi medi permane anche in questi ultimi anni di leggera ripresa dell’economia, caratterizzati da un miglioramento della fiducia e dei consumi delle famiglie, nonché dalla ripresa degli investimenti. Analoghe considerazioni per il trend del fatturato medio. In decremento anche il numero di iscritti al Registro dei Tirocinanti. Per converso, si registra unacrescita moderata, iniziata nel 2013, nel numero di iscritti all’Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.
Nel 2014 il fatturatocomplessivamente prodotto dai professionisti ammonta aoltre 12 miliardi di euro (12.419.714.216 euro)e il reddito complessivo a poco meno di 7 miliardi di euro (6.728.963.680 euro). Nel 2014, la percentuale di spesa sostenuta dai Commercialisti sul fatturato prodotto (complementare del rapporto tra il reddito medio e il volume d’affari medio) è stata mediamente pari a 45,82%, 5 miliardi circa.
Passiamo, dunque, ad un’analisi più approfondita, utilizzando i dati forniti dal Rapporto 2016 della Fondazione Nazionale dei Commercialisti [1], da cui ricaviamo sia le informazioni sui redditi (oltre a fatturato e spese) dei Dottori Commercialisti per il 2014, che i dati sul numero di iscritti nel 2015 all’Albo dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili; impiegando, poi, le statistiche 2015 della CNPADC, che fanno riferimento ai redditi 2014 degli iscritti alla Cassa di Previdenza. In particolare, ci focalizzeremo sui dati disponibili per il Triveneto.
IL RAPPORTO 2016 DELLA FNC
Redditi
Il corposo e dettagliato rapporto, elaborato annualmente dalla Fondazione Nazionale dei Commercialisti, ha evidenziato un reddito medio nazionale (nominale) di euro 57.340 per l’anno 2014, l’1,9% in meno rispetto al 2013.
Si può osservare che anche nel 2014 il reddito medio professionale si conferma al di sotto della media rilevata nel 2007, anno pre-crisi. Per di più, nel 2014 il reddito medio nazionale (sia nominale che reale) è inferiore al reddito minimo registrato nel pieno della crisi e negli ultimi otto anni (Tavola 1). Se si considera la media dei redditi reali, il trend negativo dei redditi è più accentuato e caratterizza tutti gli ultimi otto anni. Diversamente, meno marcato è il trend negativo con riferimento ai redditi nominali, che è pure positivo per il 2008, il 2010 e il 2011 (Grafico 1).
TAVOLA 1 – SERIE DEL REDDITO MEDIO 2007-2014
Anno |
Media Redditi Nominali |
Variazione Redditi Nominali (rispetto all’anno precedente) |
Media Redditi Reali |
Variazione Redditi Reali (rispetto all’anno precedente) |
2007 |
59.847 |
- |
59.847 |
- |
2008 |
61.138 |
2,2% |
59.045 |
-1,3% |
2009 |
58.126 |
-4,9% |
55.692 |
-5,7% |
2010 |
58.537 |
0,7% |
55.175 |
-0,9% |
2011 |
59.854 |
2,2% |
54.101 |
-1,9% |
2012 |
59.187 |
-1,1% |
53.966 |
-0,2% |
2013 |
58.437 |
-1,3% |
52.255 |
-3,2% |
2014 |
57.340 |
-1,9% |
51.326 |
-1,8% |
Variazione 2007-2014 |
-4,2% |
///////////////////////// |
-14,2% |
* Fonte: Fondazione Nazionale dei Commercialisti - Rapporto 2016
GRAFICO 1 – SERIE DEL REDDITO MEDIO 2007-2014
* Elaborazione Dati Rapporto 2016
Effettuando un’analisi per macro-aree geografiche, osserviamo una variabilità notevole tra i redditi del Nord e del Sud: al Nord il reddito medio si attesta su 78.006 euro; al Sud meno della metà (29.562 euro). La variabilità dei redditi è rilevante anche all’interno del Triveneto,con il Trentino Alto Adige, da un lato, e il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, dall’altro. Si osserva che in Trentino nel 2014 (ma anche negli anni precedenti) il reddito è stato quasi il doppio di quello registrato nelle altre due regioni del Nord-Est.
Concentrando l’analisi sul Triveneto, osserviamo che nel 2014 la provincia in cui il reddito medio è stato (notevolmente) superiore a quello delle altre è Bolzano, dove si è registrato un reddito medio di euro 132.213 (oltre il doppio della media nazionale, pari a euro 57.340). Rovigo e Gorizia sono le uniche province del Triveneto in cui si è registrato un reddito medio annuo inferiore alla media nazionale (rispettivamente, di euro 53.474 e 55.182).
In tutte le province del Triveneto, il reddito del 2014 è diminuito rispetto a quello del 2013 e la diminuzione è stata più marcata a Bolzano, Trento, Vicenza, Udine e Pordenone.
Fanno eccezione Belluno, Rovigo e Trieste, in cui si è registrata una variazione positiva dei redditi rispetto al 2013, rispettivamente, del 2,20%, del 4,20% e del 2,10% (Tavola 2 ).
TAVOLA 2 – REDDITO MEDIO PER AREE SIGNIFICATIVE (2014)
Regioni o Aree |
Media Redditi CNPADC |
Media Redditi CNPR |
Media Redditi Totale |
Var. % rispetto ai redditi del 2013 |
Bolzano |
140.319 |
104.686 |
132.213 |
-3,90% |
Trento |
74.743 |
68.081 |
73.422 |
-5,40% |
Trentino Alto Adige |
106.895 |
87.623 |
102.792 |
-4,30% |
Belluno |
62.450 |
65.224 |
63.397 |
2,20% |
Padova |
69.327 |
65.555 |
68.400 |
-1,20% |
Rovigo |
53.830 |
52.456 |
53.474 |
4,20% |
Treviso |
73.096 |
66.536 |
71.771 |
-2,40% |
Venezia |
71.030 |
65.813 |
69.787 |
-1,80% |
Verona |
72.967 |
66.055 |
70.973 |
-0,70% |
Vicenza |
73.308 |
64.691 |
71.468 |
-5,30% |
Veneto |
70.774 |
65.678 |
69.512 |
-1,90% |
Udine |
74.361 |
65.699 |
71.881 |
-4,70% |
Trieste |
73.620 |
63.054 |
69.828 |
2,10% |
Pordenone |
62.788 |
72.269 |
65.593 |
-4,80% |
Gorizia |
53.714 |
61.501 |
55.182 |
-6,80% |
Friuli Venezia Giulia |
69.187 |
66.571 |
68.415 |
-3,70% |
Nord-Est |
74.076 |
65.784 |
71.914 |
-1,20% |
Nord |
83.963 |
64.637 |
78.006 |
-1,70% |
Centro |
59.259 |
48.137 |
55.157 |
-2,30% |
Sud |
30.048 |
28.591 |
29.562 |
-1,50% |
Italia |
61.534 |
48.811 |
57.340 |
-1,90% |
* Fonte: Fondazione Nazionale dei Commercialisti - Rapporto 2016
Fatturato
Il rapporto 2016 ha evidenziato un fatturato medio di euro 105.833 per l’anno 2014, lo 0,9% in meno rispetto al 2013.
Analogamente al reddito, si è registrato un fatturato maggiore al Nord (147.532 euro, contro 50.047 euro al Sud), molto variabile all’interno del Triveneto (Tavola 3).
TAVOLA 3 – FATTURATO MEDIO PER AREE SIGNIFICATIVE (2014)
Regioni o Aree |
Media fatturato |
Var. % rispetto ai redditi del 2013 |
Trentino Alto Adige |
190.492 |
-2,40% |
Veneto |
132.896 |
-1,30% |
Friuli Venezia Giulia |
119.063 |
-0,70% |
Nord-Est |
134.426 |
0% |
Nord |
147.532 |
-0,80% |
Sud |
50.047 |
-0,50% |
Italia |
105.833 |
-0,90% |
* Fonte: Fondazione Nazionale dei Commercialisti - Rapporto 2016
Incidenza delle spese
Le regioni, in cui la percentuale di spesa è stata superiore alla media nazionale, sono tutte del Centro o Nord Italia: l’Emilia Romagna (46,15%), la Liguria (47,16%), la Lombardia (47,40%), il Piemonte (48,04%), la Toscana (48,35%), il Trentino Alto Adige (46,04%), l’Umbria (47,33%), la Valle d’Aosta (46,10%) e il Veneto (47,69%). Fa eccezione il Friuli Venezia Giulia (42,54%), unica regione del Nord in cui l’incidenza della spesa è stata inferiore alla media nazionale. Si è rilevato un peso delle spese inferiore alla media nazionale nelle restanti regioni della penisola, ossia in Abruzzo (42,12%), Basilicata (40,49%), Calabria (40%), Campania (40,82%), Lazio (42,99%), Molise (36,01%), Puglia (41,32%), Sardegna (42,21%) e Sicilia (40,35%). In Piemonte si è registrata l’incidenza massima della spesa e in Molise quella minima.
Le differenze tra le macro-aree territoriali sono evidenti se si considera che le spese hanno inciso mediamente sul volume d’affari dei Commercialisti per il 40,93% al Sud, per il 45,41% al Centro e per il 47,13% al Nord. Con riferimento al Triveneto, si rileva che rispetto al 2013 l’incidenza delle spese è aumentata sia in Trentino Alto Adige che in Friuli Venezia Giulia (nel 2013 era, rispettivamente, 44,9% e 40,8%). Nel Veneto, invece, la proporzione delle spese sul fatturato è più stabile (nel 2013 circa 47,4%).
TAVOLA 4 – INCIDENZA DELLE SPESE PER REGIONE (2014)
Regioni o Aree |
Media Redditi |
Media fatturato |
Incidenza della spesa |
Abruzzo |
31.409 |
54.265 |
42,12% |
Basilicata |
29.911 |
50.260 |
40,49% |
Calabria |
23.087 |
38.478 |
40,00% |
Campania |
28.959 |
48.932 |
40,82% |
Emilia Romagna |
69.865 |
129.732 |
46,15% |
Friuli Venezia Giulia |
68.415 |
119.063 |
42,54% |
Lazio |
55.371 |
97.128 |
42,99% |
Liguria |
60.582 |
114.653 |
47,16% |
Lombardia |
91.050 |
173.102 |
47,40% |
Marche |
51.345 |
94.785 |
45,83% |
Molise |
30.224 |
47.236 |
36,01% |
Piemonte |
67.255 |
129.443 |
48,04% |
Puglia |
29.189 |
49.741 |
41,32% |
Sardegna |
39.005 |
67.492 |
42,21% |
Sicilia |
30.414 |
50.987 |
40,35% |
Toscana |
57.946 |
112.193 |
48,35% |
Trentino Alto Adige |
102.792 |
190.492 |
46,04% |
Umbria |
46.977 |
89.193 |
47,33% |
Valle d'Aosta |
73.215 |
135.838 |
46,10% |
Veneto |
69.512 |
132.896 |
47,69% |
Nord-Est |
71.914 |
134.426 |
46,50% |
Nord-Ovest |
82.197 |
156.546 |
47,49% |
Nord |
78.006 |
147.532 |
47,13% |
Centro |
55.157 |
101.038 |
45,41% |
Sud |
29.562 |
50.047 |
40,93% |
Italia |
57.340 |
105.833 |
45,82% |
* Fonte: Fondazione Nazionale dei Commercialisti - Rapporto 2016
Iscritti
Tendenza in crescita nel numero degli iscritti all’Albo dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili (+1% rispetto al 2014), più marcata nel Nord Italia. Nel 2015, con riferimento al Triveneto, in Veneto e in Trentino Alto Adige la crescita è stata superiore alla media nazionale (rispettivamente, +1,5% e +1,9%); in Friuli Venezia Giulia inferiore alla media e pari a +0,5%.
Nel 2015, anche la componente femminile è cresciuta, anche se di poco, da 31,6% a 32%. Il Trentino Alto Adige è la regione del Triveneto in cui si è rilevata la più bassa percentuale di donne (25,4%). È una regione caratterizzata da un buon fatturato professionale e un buon reddito, prevalentemente al maschile. Come il Trentino Alto Adige, anche il Veneto si è collocato al di sotto della media nazionale (30,8%). In Friuli Venezia Giulia la quota femminile è stata invece superiore alla media nazionale e pari a 33,8%.
Diversamente, sono in calo a livello nazionale gli iscritti all’Albo dei Praticanti (-4% nel 2015), trend probabilmente collegato all’andamento decrescente dei redditi della professione, che sicuramente non funge da attrattiva per i giovani. Questo determina, ovviamente, l’aumento dell’età media all’interno di questa professione: gli iscritti fino a 40 anni sono passati dal 21,2% (nel 2014) al 17,6% (nel 2015). In Triveneto, per il Trentino Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia, il numero dei tirocinanti è nettamente in calo e, in valore assoluto, è molto basso rispetto a quello registrato in altre regioni. In Veneto, invece, sono ben più numerosi gli iscritti al Registro dei Praticanti e il loro numero è stabile (Tavola 4).
TAVOLA 5 – ISCRITTI PER AREE SIGNIFICATIVE
Regioni o Aree |
Iscritti all’Albo |
Var. % rispetto al 2014 |
Componente femminile in % |
Praticanti |
Var. % rispetto al 2014 |
Trentino Alto Adige |
1.344 |
+1,9% |
25,4% |
128 |
-18% |
Veneto |
8.030 |
+1,5% |
30,8% |
736 |
0% |
Friuli Venezia Giulia |
1.722 |
+0,5% |
33,8% |
109 |
-21% |
Nord-Est |
19.255 |
+1,0% |
34,5% |
1.550 |
-5% |
Nord |
48.075 |
+1,2% |
34,0% |
3.930 |
-1% |
Italia |
117.352 |
+1,0% |
32,0% |
13.111 |
-4% |
* Fonte: Fondazione Nazionale dei Commercialisti - Rapporto 2016
GRAFICO 2 – ISCRITTI ALL’ALBO E PRATICANTI PER AREE SIGNIFICATIVE
* Elaborazione Dati Rapporto 2016
Esperti contabili e Società tra Professionisti
Dal 2016, il Rapporto della Fondazione si arricchisce di nuove statistiche sugli Esperti Contabili e le Società tra Professionisti.
Dalla Tavola 5, si osserva che in Italia il numero di Esperti Contabili e di Società tra Professionisti è mediamente in aumento. Con riferimento al Triveneto, nel 2015 l’aumento è molto marcato in Trentino Alto Adige; in Friuli Venezia Giulia sono cresciute solo le società tra professionisti (nel 2014 assenti e nel 2015 pari a 4); in Veneto la crescita è stata più contenuta, ma si consideri che il numero di Esperti Contabili e di Società tra Professionisti è comunque più elevato di quello registrato in Trentino Alto Adige e in Friuli Venezia Giulia ( Grafico 3).
TAVOLA 6 – ESPERTI CONTABILI E SOCIETA’ TRA PROFESSIONISTI PER AREE SIGNIFICATIVE
Regioni o Aree |
Esperti Contabili |
Var. % rispetto al 2014 |
Società tra Professionisti |
Var. % rispetto al 2014 |
Trentino Alto Adige |
23 |
+35,3% |
12 |
+75% |
Veneto |
66 |
+11,9% |
24 |
+37,5% |
Friuli Venezia Giulia |
14 |
0,0% |
4 |
+100% |
Nord-Est |
154 |
+16,7% |
63 |
+46% |
Nord |
297 |
+23,8% |
182 |
+52,2% |
Italia |
742 |
+28,2% |
282 |
+52,1% |
* Fonte: Fondazione Nazionale dei Commercialisti - Rapporto 2016
GRAFICO 3 – ESPERTI CONTABILI E SOCIETA’ TRA PROFESSIONISTI PER AREE SIGNIFICATIVE
* Elaborazione Dati Rapporto 2016
LE STATISTICHE DEL CNPADC
Con cadenza annuale, la Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Dottori Commercialisti pubblica dei dati relativi ai propri iscritti sui temidemografia, redditi (su cui noi ci concentreremo), flussi e patrimoni. I dati che seguono sono quindi limitati ai soli Dottori Commercialisti.
Redditi e volume d’affari per classi di età e sesso
Secondo le statistiche della CNPADC, dalle dichiarazioni del 2015 è emerso un reddito medio per l’anno 2014 di euro 61.464,76 e un volume d’affari medio di euro 109.166,98.
Se confrontiamo la media dei redditi rilevata nelle professioniste donne, questa risulta sensibilmente più bassa rispetto a quella degli uomini: i compensi medi delle donne sono poco più della metà di quelli degli uomini. La differenza di reddito tra i sessi è pressoché nulla fino ai 30 anni di età e, poi, tende ad aumentare, raggiungendo il suo massimo nella fascia di età 51-65. Inoltre, esiste un divario notevole tra i redditi medi dei professionisti più giovani e di quelli con maggiore esperienza : il divario è più accentuato nella classe degli uomini e meno in quella delle donne. Se compariamo i redditi medi della classe di età fino ai 30 e di quella 51-65, nei maschi troviamo un rapporto 1 a 6; nelle femmine circa 1 a 3,5.
TAVOLA 7 – REDDITO MEDIO PER CLASSE DI ETA’ E SESSO: ANNO 2014
Età |
Maschi |
Femmine |
Media per fascia di età |
Rapporto Femmine su Maschi |
Fino a 30 |
15.876,14 |
15.222,84 |
15.541,86 |
95,89% |
31-40 |
36.368,34 |
26.607,45 |
32.216,48 |
73,16% |
41-50 |
67.733,84 |
41.951,49 |
58.586,54 |
61,94% |
51-65 |
102.586,18 |
57.416,07 |
94.400,35 |
55,97% |
Oltre 65 |
88.535,80 |
55.053,37 |
86.157,26 |
62,18% |
Media generale Maschi e Femmine |
72.256,39 |
37.967,22 |
61.464,76 |
52,55% |
* Elaborazione da Statistiche 2015 CNPADC
GRAFICO 4 – REDDITO MEDIO PER CLASSE DI ETA’ E SESSO: ANNO 2014
* Elaborazione da Statistiche 2015 CNPADC
Ad analoghe considerazioni si perviene confrontando la media del volume d’affari delle donne con quella degli uomini: il fatturato delle donne è meno della metà di quello degli uomini . Ed anche in tal caso, la differenza tra donne e uomini è minima nelle classi di età inferiori e cresce all’aumentare dell’età, fino a raggiungere il suo massimo nella fascia 51-65. Un consistente divario si osserva anche tra il fatturato medio dei professionisti più giovani e di quelli con maggiore esperienza : il divario è più accentuato nella classe degli uomini e meno in quella delle donne e maggiore di quello riferito al reddito medio. Comparando il fatturato della classe fino ai 30 e quello della classe 51-65, nei maschi troviamo un rapporto 1 a 9; nelle femmine circa 1 a 5,5.
TAVOLA 8 – VOLUME D’AFFARI MEDIO PER CLASSE DI ETA’ E SESSO: ANNO 2014
Età |
Maschi |
Femmine |
Media per fascia di età |
Rapporto Femmine su Maschi |
Fino a 30 |
20.777,26 |
19.060,60 |
19.898,90 |
91,74% |
31-40 |
58.951,48 |
37.735,73 |
49.927,21 |
64,01% |
41-50 |
121.898,23 |
69.712,44 |
103.383,27 |
57,19% |
51-65 |
187.781,12 |
105.255,74 |
172.825,68 |
56,05% |
Oltre 65 |
172.592,64 |
108.400,77 |
168.032,57 |
62,81% |
Media generale Maschi e Femmine |
130.700,89 |
62.279,40 |
109.166,98 |
47,65% |
* Elaborazione da Statistiche 2015 CNPADC
GRAFICO 5 – VOLUME D’AFFARI MEDIO PER CLASSE DI ETA’ E SESSO: ANNO 2014
* Elaborazione da Statistiche 2015 CNPADC
Conclusioni
La crisi dell’ultimo decennio non ha risparmiato nemmeno la categoria dei Dottori Commercialisti. Nonostante la debole ripresa dell’economia, nel 2014 il trend negativo dei redditi non ha accennato ad invertire la rotta e i compensi dei Commercialisti hanno toccato il valore minimo negli ultimi otto anni. Le prospettive poco rosee della professione non fungono sicuramente da attrattiva per i giovani e provocano un calo nel numero di Tirocinanti. Per converso, la proporzione di donne che praticano la professione è in aumento, come pure il numero di Esperti Contabili e di Società tra Professionisti.
Con riferimento al Triveneto, in Trentino Alto Adige si registrano un reddito e un fatturato medi quasi doppi rispetto ai valori rilevati in Veneto e in Friuli Venezia Giulia. Il Veneto è invece la regione in cui si registrano un numero maggiore di Dottori Commercialisti, di Praticanti, di Esperti Contabili e di Società tra Professionisti, oltreché la regione in cui si registra un’incidenza maggiore delle spese sul fatturato. Il Friuli Venezia Giulia emerge per l’elevata proporzione di professioniste donne.
Si confida in un rilancio più marcato del sistema economico e con esso, forse, anche una ripresa dei redditi della categoria.
[1] Le statistiche includono sia i dati forniti dalla CNPADC che quelli forniti dalla CNPR (Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza a favore dei Ragionieri e dei Periti Commerciali). Sono pertanto esclusi i professionisti non iscritti alle rispettive Casse.