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Immobili, gli stimoli fiscali per il rilancio del mercato

di Giuseppe Rebecca
Quotidiano del Fisco - Il Sole 24 ORE- 4 novembre 2016

Il mercato immobiliare italiano langue, da molti anni. Ci sono invero segnali positivi di ripresa, ma in ogni caso ancora modesti e limitati Perché è in crisi, questo mercato? Due sono le cause, concrete: la crisi generale che ha colpito l'economia, dal 2008, e l'esagerato carico fiscale. Anche gli immobili che non producono reddito sono tassati, e da qualche anno in modo rilevante, ed ecco che gran parte di questi è stata immessa in un affollato mercato, dove già ci sono le esecuzioni, sempre molto numerose, e le dismissioni da parte degli enti pubblici e delle banche. Per dare una scossa al mercato, suggeriamo qualche ipotesi di intervento, poco costoso per l'erario e sicuramente virtuoso, se non altro per lo sviluppo che ne deriverebbe, con conseguente aumento degli atti di compravendita e con benefici effettivi anche per tutto l'indotto.

Vendite giudiziarie: le agevolazioni per le imprese che acquistano per rivendere prorogarle (scadono infatti il 31 dicembre) e allungare il periodo massimo per la rivendita, ora di due anni Le agevolazioni per i privati che acquistano la prima casa nelle esecuzioni prorogarle anch'esse. Hanno la stessa scadenza di fine anno. Oggi l'imminente scadenza rende quasi del tutto inapplicabili queste agevolazioni.

Agevolare poi la circolazione dell'usato immobiliare. Per le imprese immobiliari e/o per le imprese costruttrici che vendono immobili nuovi, far sì che possano intestarsi abitazioni o uffici da rivendere come abitazioni, in neutralità fiscale. Molti privati vorrebbero permutare l'attuale proprietà con costruzioni nuove, ma l'eccessivo carico fiscale del doppio passaggio (all'impresa e poi da questa al mercato) blocca numerose iniziative. Servirebbe un regime appunto neutrale, un po' come da tempo si fa con le auto. Ripristinare le agevolazioni per gli immobili storici, da qualche anno trattati, sotto l'aspetto fiscale, come tutti gli altri immobili, violando sicuramente almeno il principio della equità. A fronte del vincolo, infatti, per questi immobili non c'è già più quasi nessun beneficio.

Ai fini delle imposte dirette c'è invero la riduzione a metà della rendita, se non locati, o l'abbattimento del 35% per le spese di manutenzione, in luogo del 5%. Per la cessione, però, nessuna agevolazione. Previste invece, le agevolazioni, solo per la successione e donazione, per le quali le imposte sono escluse o ridotte al 50%, qualora si tratti di immobili ancora non sottoposti a vincolo.

Quanto alle agevolazioni per le ristrutturazioni e per il risparmio energetico sono le uniche che oggi funzionano, e sono la riprova che una saggia politica fiscale molto può fare, sul mercato. Siamo confidenti che qualcosa venga accolto, trattandosi di proposte virtuose. A fronte di un piccolo calo di gettito immediato si ha un successivo incremento degli atti, con un gettito sicuramente superiore a quello perduto.

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