Noi commercialisti siamo il più grande centro di outsourcing della P.A.
di Giuseppe Rebecca
EUTEKNE.INFO - Il quotidiano del Commercialista, 17 novembre 2015
Gentile Redazione,
il mondo professionale dei dottori commercialisti è in grande e continua evoluzione, sempre pronto ad affrontare nuove sfide, nuovi progetti, sempre pronto a recepire gli stimoli che vengono dal mondo dell’economia, sempre più esigente. In questi ultimi 20 anni, gli studi si sono aggiornati, in tutt’Italia, e l’informatica fa da padrona, ormai ovunque. Senza accorgersi o, forse meglio, senza prenderne adeguata contezza, siamo divenuti il più grande centro di outsourcing dell’amministrazione pubblica del Paese Italia. Lavoriamo bene, lavoriamo sodo, lavoriamo gratis. E nessuno ci ringrazia. Che ingratitudine, dirà qualcuno. Ma se noi stessi non lo esigiamo con forza, il giusto riconoscimento per quello che facciamo, resterà sempre così. Un gran lavoro, silenzioso, sommerso, nel senso che non emerge, senza alcun vantaggio, anzi. Ma che lavoro ingrato! Non è giusto.
Si pensi, tra gli innumerevoli invii telematici che facciamo, all’invio telematico delle comunicazioni IVA, delle dichiarazioni fiscali e dei bilanci. Abbiamo acquistato hardware, software, fatto corsi, partecipato a convegni, abbiamo studiato, perso molto tempo per l’invio, abbiamo fatto da cavie a procedure ancora in progress, abbiamo avuto molta pazienza affrontando le inefficienze iniziali, perso molto tempo per le telefonate di assistenza, speso molto. Così l’Amministrazione finanziaria ha esternalizzato (che brutta parola) a noi l’invio dei dati e i controlli formali, cosicché può acquisire direttamente le informazioni senza alcuna perdita di tempo e di denaro. Ha delegato suoi specifici compiti, delegandoli sostanzialmente ai professionisti, e non ha ringraziato nessuno.
Ma non è mai troppo tardi. Come categorie professionali ritengo che dovremmo chiederlo a gran voce, questo riconoscimento, e se del caso anche farlo pesare. Va bene lavorare, anche in silenzio, ma lavorare gratis e senza ringraziamenti non è certamente giusto. Caro Ministro Padoan, caro Ministro della Funzione Pubblica, conterei di leggere al più presto i vostri ringraziamenti personali. E come me credo che anche tanti altri colleghi siano in attesa. Tra le nostre doti c’è anche la pazienza.
Non pare in ogni caso equo che la Pubblica Amministrazione benefici di un vero e proprio esercito di persone che lavorano per lei senza alcuna retribuzione, né diritti sindacali, né tutele sanitarie o pensionistiche.
Giuseppe Rebecca
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Vicenza