Vicenza, Domenica 28 Aprile 2024

I professionisti e le riforme

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di Giuseppe Rebecca
Il Commercialista Veneto, N. 156 novembre-dicembre 2003

Le riforme sono sempre un forte stimolo per le aggregazioni professionali. Così è successo con la riforma tributaria del 1972-1973, con il rafforzamento degli studi allora già consolidati e con la contemporanea apertura di molti nuovi studi, cresciuti di pari passo con la riforma. L’abbandono dell’IGE, dell’imposta di famiglia, della complementare, dell’imposta sulla ricchezza mobile è stato un fatto rilevante, ma allora i tempi erano un po’ lenti, e c’è stato il tempo per adeguarsi alle novità. Oggi non è più così, e per di più siamo nel mezzo di un riformismo che non ha precedenti, in Italia: riforma delle società di capitali, riforma del sistema fiscale, riforma del diritto fallimentare, riforma della professione. Un effetto chiaro e netto di questa situazione è indubbiamente un ulteriore stimolo, come detto, alle aggregazioni; solo unendo le forze più professionisti assieme potranno affrontare nel complesso l’analisi e l’approfondimento delle riforme, ed essere anche competitivi nel mercato delle aziende, che, dal canto loro, hanno già problemi di mercato. Per potersi specializzare, i colleghi di ogni studio devono essere sempre di più, ed ecco appunto un ulteriore forte incentivo alle aggregazioni. Chi non lo fa, fa solo fatica inane, e alla fine è destinato a chiudere. Poiché questa maggiore offerta di servizi è già ciò che il mercato sta comunque da tempo chiedendo, è da valutare positivamente questo ulteriore stimolo dato dalle riforme in itinere. Sta ora solo ai colleghi rapportarsi a questo mercato. I grandi studi specializzeranno ancor più i loro componenti; gli studi più piccoli dovranno ingrandirsi, per via interna o con aggregazioni; gli studi singoli sono destinati a scomparire. In questa situazione si intravedono ottime prospettive per i giovani; il mercato esige sempre più specializzazione, e loro saranno pronti in questo senso. Dovranno solo attentamente valutare le loro prospettive future, al momento dell’inserimento in uno studio, grande, medio o piccolo. Per il resto, il futuro è loro.

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