Che fallimento!
di Giuseppe Rebecca
Il Commercialista Veneto, N. 136 luglio-agosto 2000
La legge fallimentare ha quasi 60 anni, e la tanto auspicata riforma pare ora possa finalmente avere possibilità di una veloce approvazione. L’Italia giunge così buona ultima anche in questo campo, dopo che Francia, Germania, Belgio e USA hanno approvato la loro riforma. Ricordiamo come in Germania siano i creditori a decidere la strada da seguire, nel caso di insolvenza: liquidazione del patrimonio, risanamento dell’impresa, cessione totale o parziale dei beni al fine del risanamento. L’impresa è sempre più posta in primo piano, in quanto si tratta di una entità da valutare sempre e comunque prima di tutti gli altri aspetti. In Italia abbiamo assistito ad un totale disinteresse sulla materia fallimentare, salvo invece intervenire, e per ben due volte, per le grandi imprese in crisi; l’ultima volta appena lo scorso anno. Ma in effetti le procedure fallimentari non riguardano quasi mai le grandi e medie aziende, le quali spesso trovano extragiudizialmente la soluzione della loro crisi. Del resto, conviene a tutti, anche se magari vengono un po’ meno le necessarie garanzie di parità di trattamento. Ma ad ogni buon conto, la ipotetica parità di trattamento è già così intaccata alla base dalla stessa pletora dei privilegi, frutto di anni di interventi ad hoc. Diamo qui qualche numero, tratto dalle statistiche giudiziarie dell’ISTAT. (...)