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Dott. Bianchi, Dr. Bianchi oppure ancora Dr Bianchi? Come ti abbrevio il dottore?

di Giuseppe Rebecca
commercialistatelematico.com - 23 dicembre 2023

Torno su un tema trattato ancora una vita fa (giugno 1990, articolo “Come ti abbrevio il “Dottore”, ne Il Giornale dei Dottori Commercialisti) per segnalare come non ci siano ancora sviluppi per una interpretazione sicuramente corretta, sotto l’aspetto linguistico, nemmeno dalla Accademia della Crusca. Ma solo qualche nuovo elemento, come vedremo.

Mi rendo conto come la questione sia del tutto irrisoria, anche tenuto conto di tutti i problemi attuali. Verrebbe da dire: ma a chi può interessare, questa cosa? Comunque un piccolo approfondimento la questione a mio avviso la merita.

Dottore: persona di grande dottrina; studioso, dotto, sapiente, esperto in un campo del sapere o nella sua professione…; chi è stato insignito della laurea o dell’apposito titolo; chi ha ottenuto l’idoneità a esercitare una professione. Così si esprime il Dizionario Utet del Battaglia. E i Dottori, che pur son sapienti, non sanno abbreviarsi bene. Non alludiamo alla logorrea, che peraltro ne affligge più d’uno, quanto proprio all’abbreviazione del titolo. Le abbreviazioni comunemente usate sono due, e precisamente: “Dott. e Dr.”. La prima è un troncamento della parola Dottore ed in quanto tale Dott. è seguito correttamente dal punto; l’interpunzione sta appunto ad indicare il troncamento della parola. È lo stesso procedimento adottato per altre sigle, quali Avv., Prof.Ing., dove il punto sta ad indicare che la parola è stata troncata. La seconda abbreviazione, “Dr.”, non è certamente troncamento, in quanto dopo la r non c’è più alcuna lettera che segua. Si tratta in effetti di una abbreviazione per sincope dalla parola latina “Doctor”. Ma se c’è una sincope della parola, s’intende che non c’è alcuna lettera troncata ed allora quel punto non vuol dire proprio nulla. Ove proprio piacesse mettere un punto, a mo' di punto fermo, al massimo potrebbe scriversi “D.r”, un po’ come si fa con certe espressioni del tipo: rev. mo per reverendissimo, dev. mo per devotissimo e così via. Non c’è quindi alcuna ragione per mettere quel puntino dopo Dr. A meno che, come nella frase che precede questa, non si chiuda il periodo.

Invero nel sito della Accademia della Crusca troviamo un intervento sul tema, anche se limitato alla sola alternativa tra dott. e dr. Non si è entrati nel merito della sigla Dr. con il punto. Ecco cosa è stato scritto, ancora nel 2002, da Raffaella Setti, della Redazione Consulenza Linguistica: “Le due abbreviazioni dott. e dr. sono usate indifferentemente al posto della parola "dottore": è vero che nel linguaggio comune si utilizzano per indicare chi svolge la professione di medico, ma bisogna precisare che il titolo di "dottore" appartiene a chiunque abbia una laurea, in qualunque disciplina. Capita di frequente infatti trovare aggiunta, nell'intestazione delle ricette, nella carta intestata, nei biglietti da visita dei medici, oltre alla dizione dott . o dr. Pinco Pallino, la specificazione della qualifica (ad es. medico generico, medico chirurgo, pediatra, neurologo, ecc.) proprio per rendere chiara la professione effettivamente svolta, che non sarebbe trasparente soltanto attraverso l'abbreviazione, dott. o dr . che sia. Tutte e due le abbreviazioni dott. e dr. (sempre col punto) sono attestate nei dizionari italiani e si possono utilizzare indifferentemente. È vero che dr. deriva dall'inglese, ma la trasparenza della sigla, dovuta alla forma simile delle due parole in italiano ed in inglese, ne ha favorito la diffusione e l'uso.”

Non si entra però nel merito del punto dopo la abbreviazione.

Ci è stato segnalato che la abbreviazione di cui qui trattiamo è similare ad altra, utilizzata nelle citazioni; eds., che sta per editors, curatori, altra abbreviazione spesso seguita dal punto. Al di là che la troviamo indicata anche senza punto, resta comunque la questione di base. Cosa significa questo punto dopo la sigla Dr.? Ed anche nel caso di eds., cosa significa il punto?

Non sapremmo, invero, se quest'uso, per noi improprio, sia stato importato dai paesi anglosassoni dove, forse, potrebbe anche essere corretto.

Preveniamo subito il lettore che ci ha fin qui seguito; non si tratta di fantasie personali, l’argomento è trattato anche da Aldo Gabrielli, ne Il Museo degli errori, Oscar Mondadori. In conclusione, se ci abbreviamo noi o se abbreviano gli altri, poco importa, ma mettiamo le sigle giuste: Dott. Paolo Bianchi oppure Dr Paolo Bianchi. Evitiamo il Dr. Paolo Bianchi. Ma quanta importanza, questo puntino.

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