I redditi dei Dottori Commercialisti: quasi 7 miliardi, nel 2013
di Francesca Dalla Vecchia
Il Commercialista Veneto, N. 229 - Gennaio / Febbraio 2016
I redditi dei professionisti risentono della crisi, come l’intera economia. Ciononostante l’apporto della categoria dei commercialisti è sempre rilevante. Il fatturato complessivo per l’anno 2013 ammonta a oltre 12 miliardi di euro, mentre il reddito complessivo risulta poco meno di 7 miliardi di euro. Certo, i dati rapportati al singolo professionista non sono molto esaltanti, ma dimostrano comunque la capacità di una categoria di sapersi adattare a condizioni di mercato che stanno mettendo alla prova molte professioni.
Le statistiche della Fondazione Nazionale dei Commercialisti (Rapporto 2015), mostrano anche un’elevata variabilità territoriale relativamente ai redditi dei dottori commercialisti del 2013. Il reddito medio nazionale risulta pari a 58.437 euro (-1,3% rispetto al reddito medio del 2012), mentre il fatturato medio è stato di 106.833 euro (-1,7% rispetto allo stesso dato del 2012).
Vediamo nel dettaglio questi dati, con uno specifico approfondimento per il Triveneto.
Tab. 1 – Statistiche reddituali: medie anno 2013 (Dichiarazioni 2014)
REGIONI |
REDDITI |
VAR % |
FATTURATO |
VAR % |
% SPESE |
TRENTINO ALTO ADIGE |
107.413 |
-2,6% |
195.160 |
-2,6% |
44,9% |
LOMBARDIA |
91.622 |
-1,7% |
173.068 |
0,3% |
47,1% |
FRIULI VENEZIA GIULIA |
71.013 |
-0,5% |
119.897 |
-2,9% |
40,8% |
VENETO |
70.846 |
-0,6% |
134.670 |
-2,0% |
47,4% |
… |
|||||
PUGLIA |
29.440 |
-2,2% |
49.924 |
-4,3% |
41,0% |
CALABRIA |
23.654 |
1,0% |
39.345 |
-0,9% |
39,9% |
ITALIA |
58.437 |
-1,3% |
106.833 |
-1,7% |
45,3% |
* Fonte: elaborazione Fondazione Nazionale Commercialisti – Rapporto 2015
Come evidenziato nella tabella, il divario regionale assume proporzioni davvero enormi raggiungendo un rapporto di 4 a 1, con il Trentino Alto Adige al più alto livello di reddito (107.413) e la Calabria al livello più basso (23.654). Le regioni con la decrescita più elevata sono: Valle d’Aosta (-2,7%), Abruzzo (-2,6%), Emilia Romagna, Lazio e Liguria (-2,4%). Tra le regioni, invece, in cui il reddito medio risulta in aumento rispetto al 2012 sono: Molise (+4,6%), Basilicata (+3%), Toscana (+1,6%) e Calabria (+1,0%).
Il fatturato complessivo dei commercialisti ed esperti contabili per l’anno 2013 è stato poco più di 12 miliardi (precisamente 12.292.952.811 euro); il reddito complessivo, sempre con riferimento al 2013, si attesta ben al di sopra dei 6,5 miliardi (6.724.170.279 euro).
Per quanto riguarda la percentuale delle spese dei redditi dei commercialisti (rapporto tra il reddito e il volume d’affari), si evidenzia il dato della regione Veneto (47,4%) che, insieme a Piemonte (47,6%), Toscana (46,9%) e Liguria (46,3%), è il più elevato d’Italia. Inferiore alla media sono invece, nel Triveneto, il Friuli Venezia Giulia (40,8%) e il Trentino Altro Adige (44,9%).
Per un’analisi più approfondita si propone di seguito una tabella che rileva la graduatoria di ogni singolo Ordine territoriale del Triveneto per medie dei redditi e medie del fatturato.
Tab. 3 – Graduatoria Ordini per medie redditi e medie Iva
ORDINE |
REDDITI |
FATTURATO |
% SPESE |
||
Posizione |
Valore |
Posizione |
Valore |
||
Bolzano |
1 |
137.622 |
1 |
254.150 |
45,8% |
Trento |
15 |
77.573 |
27 |
136.893 |
43,3% |
Vicenza |
20 |
75.504 |
29 |
134.732 |
43,9% |
Udine |
21 |
75.452 |
42 |
120.761 |
37,5% |
Verona |
29 |
71.442 |
16 |
145.379 |
50,8% |
Venezia |
31 |
71.051 |
26 |
137.382 |
48,3% |
Padova |
33 |
69.196 |
34 |
128.357 |
46,1% |
Pordenone |
35 |
68.935 |
41 |
122.563 |
43,7% |
Trieste |
36 |
68.376 |
40 |
123.240 |
44,5% |
Bassano del Grappa |
40 |
66.153 |
44 |
119.113 |
44,5% |
Belluno |
46 |
62.055 |
56 |
107.525 |
42,3% |
Gorizia |
47 |
59.215 |
64 |
98.499 |
39,8% |
Rovigo |
63 |
51.312 |
55 |
107.552 |
52,3% |
ITALIA |
- |
58.437 |
- |
106.833 |
45,3% |
* Fonte: elaborazione Fondazione Nazionale Commercialisti – Rapporto 2015
Il valore più alto in termini di reddito professionale medio nel 2013 viene fatto registrare dagli iscritti all’Ordine di Bolzano con 137.622 euro (-3,5% sul 2012); quello più basso, invece a livello nazionale, è degli iscritti dell’Ordine di Castrovillari con 15.008 euro (-2,9%). In seconda e terza posizione troviamo, rispettivamente, Milano con 109.578 euro e Lecco con 95.274 euro. Nel Triveneto il reddito più basso è quello dei colleghi di Rovigo.
Analizzando in termini più generali l’andamento dei redditi dei commercialisti ed esperti contabili, considerando la serie storica 2007-2013, si nota una costante diminuzione: il reddito medio della nostra professione (58.437 euro) si è ridotto dell’1,3% rispetto al 2012, arrivando ad un livello addirittura inferiore del 2007, ultimo anno pre-crisi, in cui si registrava un valore di 59.847 euro.
Tab. 4 – Media redditi professionisti
Anno |
Media redditi |
Tassi di crescita |
2007 |
59.847 |
- |
2008 |
61.138 |
2,2% |
2009 |
58.126 |
-4,9% |
2010 |
58.537 |
0,7% |
2011 |
59.854 |
2,2% |
2012 |
59.187 |
-1,1% |
2013 |
58.437 |
-1,3% |
* Fonte: elaborazione Fondazione Nazionale Commercialisti – Rapporto 2015
Fig. 1 – Andamento redditi professionisti
I DATI DEL CNPADC
Secondo le statistiche relative all’anno 2013, pubblicate annualmente dal CNPADC, il reddito medio dei soli Dottori Commercialisti (con esclusione quindi dei Ragionieri) iscritti alla Cassa risulta pari a 63.013,3 euro, mentre il fatturato ammonta a 110.452,17 euro.
Tab. 5 – Reddito medio per classe di età e genere: anno 2013
ETA’ |
MASCHI |
FEMMINE |
TOTALE |
Fino a 30 |
20.349,69 |
17.818,39 |
19.077,12 |
31-40 |
36.504,02 |
26.748,83 |
32.464,26 |
41-50 |
71.999,00 |
42.362,27 |
62.246,18 |
51-65 |
109.011,34 |
61.450,90 |
101.282,88 |
Oltre 65 |
95.232,03 |
59.614,04 |
93.257,98 |
TOTALE |
74.011,83 |
37.869,47 |
63.013,30 |
* Fonte: dati CNPADC
Tab. 6 – Volume d’affari medio per classe di età e genere: anno 2013
ETA’ |
MASCHI |
FEMMINE |
TOTALE |
Fino a 30 |
28.361,53 |
23.143,35 |
25.738,18 |
31-40 |
58.628,19 |
38.461,76 |
50.276,98 |
41-50 |
127.993,75 |
70.955,77 |
109.223,76 |
51-65 |
196.649,69 |
114.168,78 |
183.246,72 |
Oltre 65 |
179.192,36 |
113.086,05 |
175.528,55 |
TOTALE |
131.574,59 |
62.164,06 |
110.452,17 |
* Fonte: dati CNPADC
Considerando un numero di iscritti all’Albo dei Dottori Commercialisti nel 2013 pari a 60.380 unità, ne consegue che il fatturato complessivo dei Dottori Commercialisti sia stato di poco superiore ai 6,5 miliardi di euro (precisamente 6.669.102.024 euro); il reddito complessivo si attesta a poco meno di 4 miliardi di euro (3.804.743.054 euro).
Dai dati evidenziati nella precedente tabella si conferma ancora una volta la notevole differenza di reddito medio in base alle fasce d’età. I soggetti tra i 51 e i 65 anni percepiscono il reddito maggiore, e questa è una costante.
Fig. 2 – Reddito medio per classe d’età: anno 2013
GLI ISCRITTI ALL’ALBO DEI DOTTORI COMMERCIALISTI ED ESPERTI CONTABILI
A fronte di un costante calo dei redditi dei professionisti, continuano ad aumentare gli iscritti all’Albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, anche se in misura sempre più ridotta.
All’inizio del 2015 i commercialisti iscritti all’Albo, ai 144 Ordini territoriali, sono 116.245 e sono cresciuti dell’1% in un anno, proseguendo il trend positivo iniziato nel 2013, dopo che nel 2012 il tasso di crescita aveva raggiunto il livello più basso di sempre. Nello stesso periodo, gli iscritti alle due casse di previdenza e assistenza dei dottori commercialisti e la Cassa nazionale di previdenza dei ragionieri, sono cresciuti ad un tasso del 2,6% e sono risultati pari a 92.345. In sostanza, dal 2008 al 2015, gli iscritti all’Albo sono aumentati dell’8,1% (+8.746), mentre gli iscritti alle Casse sono aumentati del 17,5% (+13.744).
L’aumento degli iscritti verificatosi nel 2014 non è, in realtà, generalizzato a tutte le macroaree territoriali. È concentrato infatti nel Nord con un aumento dello +1,6% contro il +1,2% del 2013, mentre nel Centro si è verificato un rallentamento che si sintetizza in uno +0,6% e nel Sud una lieve accelerazione del +0,7%.
Se si approfondisce la stessa analisi nelle diverse regioni si evidenzia una dinamica piuttosto differenziata: tre regioni sono infatti negative (Friuli Venezia Giulia -0,6%, Basilicata -0,5% e Liguria -0,4%), mentre le regioni che presentano un tasso di crescita superiore alla media nazionale sono rappresentate dal Veneto (+2,1%), Marche (+2,1%) e l’Abruzzo (+2%).
In particolare, è il Nord-Est ad offrire il maggior contributo alla crescita, che in termini percentuali risulta pari a +1,6%, a confronto con il Centro +0,6% ed il Sud +0,7%.
Tab. 7 – Dinamica di iscritti all’Albo nel Triveneto: periodo 2008-2014
REGIONE |
01.01.08 |
01.01.14 |
VAR. |
VAR. % |
VAR. % MEDIA |
TRENTINO ALTO ADIGE |
1.097 |
1.319 |
222 |
20,2% |
2,9% |
VENETO |
7.063 |
7.913 |
850 |
12,0% |
1,7% |
FRIULI VENEZIA GIULIA |
1.694 |
1.713 |
19 |
1,1% |
0,2% |
TOTALE ITALIA |
107.499 |
116.245 |
8.746 |
8,1% |
1,2% |
* Fonte: elaborazione Fondazione Nazionale Commercialisti – Rapporto 2015
Anche il confronto del periodo 2008-2014 risulta significativo. La crescita degli iscritti all’Albo nel Nord-Est è stata complessivamente del 9,3% ed il Trentino Alto Adige con un +20,2% ha fatto registrare il terzo tasso di crescita più alto di tutta Italia.
CONCLUSIONI
La crisi deflagrata nel 2008, che ha portato a continue dilatazioni dei tempi di pagamento e a un deciso aumento delle insolvenze, è indubbiamente una delle cause principali della contrazione dei redditi dei professionisti. I professionisti italiani stanno pagando la crisi su molteplici livelli: oltre al reddito in diminuzione, l’età media si sta alzando, l’appealing della professione si va riducendo e i giovani che si iscrivono sono sempre meno.
“I dati che emergono dal Rapporto 2015 dimostrano il generale stato di crisi in cui continua a versare la categoria, in un contesto economico nazionale anch’esso in sofferenza” (Fondazione Nazionale dei Commercialisti).
Nonostante la crisi e le difficoltà che sempre più tormentano l’economia, l’analisi svolta fotografa la capacità della categoria dei dottori commercialisti di sapersi adattare a condizioni di mercato che stanno mettendo alla prova molte delle professioni.